da admin | Giu 3, 2024 | Blog, Consigli da developer, Uncategorized
Quando si lavora su un progetto, il testing è una parte essenziale del processo di sviluppo. Il testing del software è un processo che mira a verificare che il software funzioni correttamente e soddisfi i requisiti specificati. Ci sono molte tecniche di testing da poter utilizzare per garantire che il prodotto sviluppato sia di alta qualità e privo di errori. In questo articolo, esploreremo le tipologie di testing e gli strumenti utilizzati per eseguirli. Se invece desideri scoprire di più sul testing front-end ti invitiamo alla lettura del seguente articolo : Front-end testing – Tipologie e strumenti essenziali
Tipologie di testing
Il testing è un processo fondamentale per la verifica della correttezza e dell’affidabilità del software. Esistono diverse tipologie di testing, ognuna delle quali ha un obiettivo specifico. In questa sezione, si analizzeranno le principali tipologie di testing.
Testing Funzionale
Il testing funzionale si concentra sulla verifica delle funzionalità del software. In altre parole, questo tipo di testing si occupa di verificare se il software fa ciò per cui è stato progettato. Il testing funzionale può essere eseguito sia manualmente che automaticamente. È importante notare che il testing funzionale non tiene conto della struttura interna del software, ma si concentra esclusivamente sulla sua funzionalità.
Testing Non Funzionale
Il testing non funzionale si concentra sulla verifica delle prestazioni, della sicurezza, dell’usabilità e di altri aspetti non funzionali del software. Questo tipo di testing tiene conto della struttura interna del software e si concentra sulla sua capacità di funzionare in modo affidabile e performante in diverse condizioni.
Testing Automatico
Il testing automatico è una tecnica di testing che utilizza strumenti software per eseguire test automatici del software. Questo tipo di testing è molto utile per eseguire test ripetitivi e per accelerare il processo di testing. Tuttavia, il testing automatico non può sostituire completamente il testing manuale, poiché non può rilevare tutti i difetti del software.
Testing Manuale
Il testing manuale è un tipo di testing che viene eseguito manualmente. Questo tipo di testing è utile per verificare la qualità del software in modo approfondito e per rilevare difetti che potrebbero essere sfuggiti al testing automatico. Tuttavia, il testing manuale può essere lento e costoso, e richiede competenze specifiche da parte dei tester.
Strumenti di Testing
Ci sono molti strumenti disponibili per il testing del software, ognuno dei quali ha un’area di specializzazione. In questa sezione, vedremo alcuni degli strumenti più comuni suddivisi in tre categorie: testing automatico, testing di performance e testing di sicurezza.
Strumenti per il Testing Automatico
Il testing automatico è un processo che consente di eseguire test di software in modo automatico, senza l’intervento umano. Ci sono molti strumenti disponibili per il testing automatico, tra cui:
- Selenium: un framework di testing automatizzato per applicazioni web. Selenium consente di creare test automatizzati per applicazioni web utilizzando diversi linguaggi di programmazione come Java, Python, Ruby e altri.
- Appium: un framework di testing automatizzato per applicazioni mobili. Appium consente di creare test automatizzati per applicazioni mobile utilizzando diversi linguaggi di programmazione come Java, Python, Ruby e altri.
- JUnit: un framework di testing per Java. JUnit consente di creare test automatizzati per applicazioni Java.
Strumenti per il Testing di Performance
Il testing di performance è un processo che consente di valutare le prestazioni di un’applicazione. Ci sono molti strumenti disponibili per il testing di performance, tra cui:
- JMeter: un framework di testing di performance per applicazioni web. JMeter consente di creare test di carico e di stress per applicazioni web.
- LoadRunner: un framework di testing di performance per applicazioni web e desktop. LoadRunner consente di creare test di carico e di stress per applicazioni web e desktop.
- Gatling: un framework di testing di performance per applicazioni web. Gatling consente di creare test di carico e di stress per applicazioni web.
Strumenti per il Testing di Sicurezza
Il testing di sicurezza è un processo che consente di valutare la sicurezza di un’applicazione. Ci sono molti strumenti disponibili per il testing di sicurezza, tra cui:
- Nessus: uno scanner di vulnerabilità per reti e sistemi. Nessus consente di identificare le vulnerabilità nei sistemi e nelle reti.
- Metasploit: un framework di testing di penetrazione per reti e sistemi. Metasploit consente di testare la sicurezza dei sistemi e delle reti simulando un attacco.
- Wireshark: un analizzatore di protocollo di rete. Wireshark consente di analizzare il traffico di rete per identificare eventuali problemi di sicurezza.
Progettazione dei Casi di Test
La progettazione dei casi di test è la fase in cui si definiscono i casi di test specifici che verranno eseguiti durante il processo di testing. In questa fase, è importante definire i requisiti di test e creare una matrice di tracciabilità dei test, che consenta di verificare che tutti i requisiti di test siano stati soddisfatti. Inoltre, è importante definire i criteri di accettazione dei test, che consentano di determinare se il prodotto software è pronto per il rilascio.
Esecuzione dei Test
L’esecuzione dei test è la fase in cui si eseguono i casi di test specifici definiti nella fase di progettazione dei casi di test. In questa fase, è importante registrare i risultati dei test e verificare che tutti i requisiti di test siano stati soddisfatti. Inoltre, è importante eseguire test di regressione, che consentano di verificare che le modifiche apportate al prodotto software non abbiano introdotto nuovi difetti.
Gestione dei Difetti
La gestione dei difetti è la fase in cui si gestiscono i difetti identificati durante il processo di testing. In questa fase, è importante registrare i difetti identificati e classificarli in base alla loro gravità. Inoltre, è importante assegnare i difetti ai membri del team responsabili della loro risoluzione e monitorare lo stato dei difetti in modo da garantire che vengano risolti prima del rilascio del prodotto software.
Se desideri scoprire di più sul software testing potrebbe essere utile una lettura anche del seguente articolo : Testing – le risposte che cercavi!
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da admin | Apr 5, 2024 | Blog, Uncategorized
Analista funzionale SAP – chi è e di cosa si occupa ?
Il ruolo di Analista Funzionale SAP è diventato sempre più rilevante nel contesto aziendale moderno. Con l’avvento della tecnologia e dei sistemi informativi, le aziende hanno bisogno di professionisti in grado di gestire e ottimizzare i processi aziendali utilizzando il software SAP. In questo articolo, esploreremo cos’è SAP, di cosa si occupa un analista funzionale SAP, a chi è adatto questo lavoro, la richiesta attuale sul mercato di questa figura professionale e lo stipendio medio.
Cos’è SAP?
SAP è un acronimo utilizzato per la parola tedesca “Systeme, Anwendungen und Produkte in der Datenverarbeitung”, che in italiano significa “Sistemi, Applicazioni e Prodotti per l’elaborazione dei dati”. È un sistema di gestione aziendale integrato che consente alle aziende di gestire e coordinare le diverse funzioni aziendali come finanza, contabilità, risorse umane, produzione, vendite e distribuzione. SAP offre una vasta gamma di moduli e applicazioni che possono essere personalizzati per soddisfare le esigenze specifiche di un’azienda.
Cosa fa un analista funzionale SAP?
Un analista funzionale SAP è un professionista IT responsabile dell’analisi dei requisiti aziendali e della loro ottimizzazione in soluzioni SAP. Collabora con i dipartimenti aziendali per comprendere le loro esigenze e identificare le migliori pratiche per implementare e configurare il sistema SAP. L’analista funzionale SAP svolge anche attività di testing, formazione degli utenti e supporto post-implementazione. È fondamentale che l’analista funzionale SAP abbia una solida conoscenza dei processi aziendali e delle funzionalità del sistema SAP per garantire una corretta implementazione e un utilizzo efficace del software.
A chi è adatto questo lavoro?
Il ruolo di analista funzionale SAP è adatto a persone con una forte capacità analitica e problem-solving. È necessario avere una buona comprensione dei processi aziendali e delle best practice di settore. Inoltre, è importante avere competenze di comunicazione e capacità di lavorare in team, poiché l’analista funzionale SAP collabora con diverse funzioni aziendali e team IT. La capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di apprendere nuove tecnologie è anche un requisito fondamentale per avere successo in questo ruolo.
Richiesta attuale sul mercato e stipendio medio
La figura dell’analista funzionale SAP è molto richiesta sul mercato del lavoro attuale. Le aziende di diverse industrie, come manifatturiero, servizi finanziari, sanità e logistica, cercano professionisti con competenze SAP per ottimizzare i loro processi aziendali. La crescente digitalizzazione e l’adozione di soluzioni cloud hanno aumentato la domanda di analisti funzionali SAP in grado di implementare e gestire queste tecnologie.
Per quanto riguarda lo stipendio medio di un analista funzionale SAP, dipende da vari fattori come l’esperienza, la posizione geografica e la dimensione dell’azienda. Tuttavia, in generale, gli analisti funzionali SAP possono guadagnare uno stipendio medio competitivo. Secondo le statistiche di mercato, lo stipendio medio può variare da 40.000 a 80.000 euro all’anno, a seconda dei fattori sopra menzionati.
Come diventare analista funzionale SAP?
Generalmente alcune aziende richiedono professionisti con laurea in informatica, ingegneria informatica o ingegneria gestionale. Se hai una passione per la tecnologia e un’ottima capacità analitica, potresti considerare una carriera come analista funzionale SAP anche senza laurea. Grazie a BCSchool potrai ottenere una solida preparazione seguendo il nostro corso SAP funzionale, ed entrerai da subito in contatto con aziende del settore informatico che hanno bisogno di nuove risorse.
In conclusione, il ruolo di questo professionista è diventato essenziale per le aziende che utilizzano il software SAP per gestire i loro processi aziendali. Questa figura professionale richiede una solida conoscenza dei processi aziendali, delle funzionalità del sistema SAP e delle best practice di settore. La richiesta di analisti funzionali SAP è in costante crescita sul mercato del lavoro attuale e lo stipendio medio è competitivo.
da admin | Dic 13, 2023 | Blog, Sviluppo Web, Uncategorized
Nel mondo sempre più digitalizzato in cui viviamo, la soddisfazione dell’utente è diventata una delle priorità principali nel campo del design e dello sviluppo di siti web, applicazioni e servizi. L’approccio “user first” (l’utente al primo posto) è diventato un concetto fondamentale per garantire esperienze positive e coinvolgenti. Ma cosa significa veramente mettere l’utente al primo posto? Significa adottare una mentalità orientata all’utente durante tutto il processo di progettazione e sviluppo. Questa prospettiva richiede una comprensione approfondita delle esigenze, dei desideri e delle aspettative dell’utente finale. Significa offrire soluzioni che soddisfino realmente i bisogni degli utenti, anziché concentrarsi esclusivamente su obiettivi aziendali o tecnologici.
Perché è così importante adottare un approccio user first?
Innanzitutto, un utente non soddisfatto dei servizi ricevuti, avrà una percezione negativa nei confronti del marchio. Se un sito o un’applicazione è difficile da navigare, poco intuitivo o non soddisfa le aspettative dell’utente, è probabile che questi abbandonino il sito o l’applicazione e cerchino alternative migliori. Questo può portare ad una perdita di clienti e una reputazione negativa per l’azienda. Un approccio user first, al contrario, può portare a numerosi benefici. Prima di tutto, un’esperienza positiva per l’utente crea fiducia e fedeltà verso il brand. Se gli utenti trovano un sito web, un’applicazione o un servizio facile da usare e capace di soddisfare le loro esigenze, è probabile che lo utilizzino di nuovo in futuro e lo consiglino ad altri. La soddisfazione dell’utente diventa una forma di pubblicità organica. Inoltre, un approccio user first può aumentare l’efficacia dei siti web e delle applicazioni. Facilitandola navigazione e migliorando l’usabilità, gli utenti saranno più propensi a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Questo può tradursi in un aumento delle vendite, della generazione di lead o di altre metriche chiave per il successo aziendale.
Ma come implementare un approccio user first?
Una buona pratica è quella di condurre ricerche approfondite sugli utenti target. Attraverso interviste, sondaggi o test di usabilità, è possibile raccogliere informazioni preziose per comprendere meglio le esigenze e le preferenze degli utenti. Questi dati possono essere utilizzati per sviluppare profili utente e creare user personas, che aiutano a visualizzare in modo più concreto gli utenti a cui ci si rivolge. Al fine di soddisfare le aspettative degli utenti, è anche importante testare il design e le funzionalità del sito o dell’applicazione in fase di sviluppo. Questo permette di individuare eventuali problemi o disagi che potrebbero sorgere durante la fruizione del prodotto. Attraverso iterazioni e miglioramenti continui, è possibile garantire un’esperienza utente sempre migliore.
Conclusione
Mettere al centro l’utente è l’approccio chiave per il successo nel design e nello sviluppo di siti web, applicazioni e servizi. Offrire un’esperienza positiva e focalizzata sulle esigenze degli utenti può portare a vantaggi significativi per le aziende, come la fidelizzazione dei clienti, un aumento delle vendite e una reputazione positiva. L’adozione di un approccio user first richiede un impegno costante nel comprendere e soddisfare i bisogni degli utenti e può portare a risultati di grande successo. Quali aspetti ti hanno colpito di più ? Vuoi scoprire come creare applicazioni e siti? Consulta il nostro catalogo dedicato allo sviluppo web. Ti hanno invece incuriosito le analisi e lo studio delle interazioni ?Consulta la sezione dedicata al Marketing. Sei già un professionista ma vuoi ampliare le tue conoscenze ? Chiedi informazioni sui nostri Master.
da admin | Dic 13, 2023 | Blog, Uncategorized
La Storia dell’Intelligenza Artificiale: Esplosione, Controversie e Utilizzo
La psicologia del colore nel design è un tema affascinante che merita attenzione. I colori possono influenzare le emozioni e le decisioni delle persone in modo potente e spesso anche inconscio. Scegliere il colore giusto può trasformare un semplice progetto in un’esperienza coinvolgente e memorabile.
Ogni colore ha un significato specifico e tende a evocare diverse reazioni nel pubblico. Ad esempio, il blu è spesso associato a calmante e professionalità, mentre il rosso può stimolare passione e urgenza. Comprendere queste associazioni aiuta i designer a creare atmosfere che supportano messaggi e obiettivi.
Esplorare la psicologia del colore permette ai designer di affinare le proprie scelte e coinvolgere gli utenti in modo efficace. L’uso strategico dei colori non solo migliora l’estetica, ma può anche guidare le azioni e le percezioni del pubblico.
Fondamenti della Psicologia del Colore
La psicologia del colore si basa su come i colori influenzano le emozioni e il comportamento umano. Ogni colore porta con sé significati specifici e risposte emotive che sono importanti nel design. Si esaminano tre aspetti principali: la teoria del colore, la percezione e l’impatto emotivo, e la distinzione tra colori caldi e freddi.
Teoria del Colore
La teoria del colore è un sistema che spiega come i colori interagiscono tra loro. I colori primari (rosso, blu, giallo) possono essere mescolati per creare colori secondari (verde, arancione, viola). La ruota dei colori aiuta a visualizzare queste relazioni. Colori complementari, situati opposti sulla ruota, creano un forte contrasto.
Ad esempio, il blu e l’arancione sono oppositi e, quando abbinati, si evidenziano a vicenda. Utilizzare la teoria del colore nel design può attirare l’attenzione e guidare l’occhio dell’osservatore in modo strategico. Questa conoscenza è fondamentale per creare combinazioni efficaci e armoniose.
Percezione e Impatto Emotivo
I colori possono suscitare reazioni emotive specifiche. Ad esempio, il rosso è spesso associato a passione, energia e urgenza. In contrasto, il blu può evocare sensazioni di calma e serenità.
Studi hanno dimostrato che questi legami tra colore ed emozione possono influenzare le decisioni d’acquisto. Le imprese spesso usano il colore nei loro marchi per comunicare valori e messaggi. Comprendere queste associazioni aiuta a scegliere i colori giusti per il design in base al pubblico.
Colori Caldi e Freddi
I colori caldi includono rosso, giallo e arancione. Questi colori tendono a stimolare l’energia e l’attività. Possono rendere un ambiente più accogliente e vivace. Spesso, sono utilizzati in spazi dove si desidera incoraggiare la socializzazione.
I colori freddi, come blu, verde e viola, promuovono sensazioni di tranquillità e freschezza. Questi colori sono adatti per ambienti in cui si cerca relax e concentrazione. La scelta tra colori caldi e freddi può influenzare il modo in cui le persone percepiscono uno spazio e il loro comfort al suo interno.
La psicologia del colore gioca un ruolo cruciale nel design. Essa influenza come i consumatori percepiscono i marchi e l’ambiente che li circonda. Le scelte cromatiche possono rafforzare l’identità di un marchio, migliorare l’usabilità e creare atmosfere specifiche negli spazi.
Identità Visiva e Branding
L’identità visiva di un marchio è fondamentale per il riconoscimento. I colori scelti trasmettono messaggi e valori. Ad esempio:
- Blu: trasmette fiducia e sicurezza.
- Rosso: evoca passione e urgenza.
- Verde: simboleggia sostenibilità e freschezza.
Le aziende utilizzano schemi di colori coerenti per costruire una forte presenza nel mercato. Una buona armonia cromatica è essenziale per distinguersi e attrarre il pubblico giusto. La scelta dei colori può anche influenzare le emozioni e il comportamento d’acquisto.
Interfaccia Utente e Esperienza Utente
Nei design digitali, i colori influenzano l’esperienza dell’utente. Un’interfaccia intuitiva deve combinare funzionalità e estetica. Alcuni punti importanti includono:
- Contrasto: garantisce leggibilità e facilità di interazione.
- Colori Accessibili: facilitano l’uso da parte di persone con disabilità visive.
- Colori Emotivi: possono guidare gli utenti verso azioni desiderate, come registrarsi o comprare.
La scelta dei colori deve seguire le emozioni che si vogliono suscitare. Un buon design tiene conto del pubblico e delle sue preferenze cromatiche.
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da admin | Dic 13, 2023 | Blog
La programmazione è un mondo affascinante e complesso, pieno di storie e curiosità. Oggi, esploreremo la storia dei cinque linguaggi di programmazione più utilizzati: JavaScript, Python, Java, C# e PHP.
JavaScript
Un linguaggio di programmazione utilizzato dai front end developer il cui nome ricorda un altro linguaggio di programmazione molto famoso, Java. A causa del nome simile sono spesso confusi ma presentano numerose differenze. JavaScript è stato creato in soli 10 giorni nel 1995 da Brendan Eich, un ingegnere di Netscape. Il suo obiettivo era creare un linguaggio “glue” per il web, che potesse essere utilizzato dai programmatori e dai non-programmatori. Nonostante le sue umili origini, JavaScript è oggi uno dei linguaggi di programmazione più popolari e potenti. Inizialmente era conosciuto con il nome Mocha, poi Live Script, e infine Javascript. Il cambio di nome è stato un tentativo di sfruttare la popolarità di Java dell’epoca. Python, un altro linguaggio molto popolare, ha una storia altrettanto interessante. È stato creato nel 1989da Guido van Rossum come un progetto natalizio.
Python
Il nome “Python” non deriva dal serpente, ma da un gruppo comico britannico “Monty Python’s”, che van Rossum amava e decise per tanto di omaggiarli. Python è noto per la sua leggibilità e la sua sintassi pulita, che lo rende un ottimo linguaggio per i principianti.
Java
Nonostante il nome simile a JavaScript, è un linguaggio completamente diverso. È stato creato nel1995 da Sun Microsystems con l’obiettivo di “scrivere una volta, eseguire ovunque”. Ma sapevate che il nome “Java” non ha nulla a che fare con l’isola indonesiana? In realtà, i creatori stavano bevendo caffè mentre cercavano un nome per il loro nuovo linguaggio. Il caffè che stavano bevendo era un tipo di caffè chiamato “Java”, e così è nato il nome! Oggi, Java è ampiamente utilizzato per lo sviluppo di applicazioni entreprise.
Il linguaggio C
Sviluppato nei laboratori Bell nel 1972, è uno dei linguaggi di programmazione più antichi e ancora ampiamente utilizzati. Ma sapevate che il suo nome deriva dal fatto che è stato sviluppato dopo un altro linguaggio chiamato “B”? Sì, i creatori non erano molto creativi con i nomi! C#, pronunciato “C Sharp”, è un linguaggio di programmazione sviluppato da Microsoft. È stato creato nel2000 come parte della piattaforma .NET di Microsoft. Il nome “C Sharp” è un gioco di parole musicale: un segno di diesis indica un ‘innalzamento di mezzo tono, quindi “C Sharp” è un passo avanti rispetto al linguaggio C.
PHP
Sta per “Personal Home Page”. È stato creato nel 1994 da Rasmus Lerdorf per gestire il suo curriculum vitae e le informazioni personali. Oggi, PHP è ampiamente utilizzato per lo sviluppo web. Ogni linguaggio di programmazione ha la sua storia unica e le sue curiosità. Sono il risultato di anni disviluppo e innovazione, e continuano a evolversi per rispondere alle esigenze del mondo della programmazione. Che tu sia un programmatore esperto o un principiante, speriamo che queste storie ti abbiano dato una nuova prospettiva sui linguaggi di programmazione che usi ogni giorno.
da admin | Dic 13, 2023 | Blog
Perché è importante comunicare in modo efficace le proprie idee?
La comunicazione è un elemento centrale per l’interazione sociale e il raggiungimento degli obiettivi personali e professionali. Quando si tratta di comunicare le proprie idee, è importante farlo in modo corretto ed efficace, al fine di evitare incomprensioni e di mantenere l’interesse degli ascoltatori. Prima di tutto, è essenziale prepararsi adeguatamente prima di comunicare le proprie idee. Ciò implica una chiara comprensione di ciò che si vuole comunicare, nonché una solida base di conoscenza sul soggetto o l’argomento in discussione.
Cosa possiamo fare per comunicare meglio?
La ricerca accurata e l’approfondimento delle proprie idee facilitano una comunicazione più sicura e convincente. Una volta ottenute le informazioni necessarie, è importante organizzare le proprie idee in modo logico. Questo aiuta a trasmettere in modo chiaro e coerente il proprio punto di vista. Ad esempio, si può iniziare con una breve introduzione per attirare l’attenzione degli ascoltatori, seguita da un’esposizione dettagliata delle idee principali, supportate da esempi concreti o statistiche rilevanti. Infine, è fondamentale presentare un chiaro e conciso riassunto delle proprie idee, in modo che gli ascoltatori possano facilmente ricordarle e comprendere il messaggio che si vuole trasmettere. Mentre si comunica le proprie idee, è altrettanto importante ascoltare attentamente gli altri e mostrare rispetto per le opinioni diverse dalla propria. La comunicazione non dovrebbe essere un monologo, ma un dialogo costruttivo. Fare domande, chiedere chiarimenti e dimostrare interesse per le idee degli altri sono tutte azioni che aiutano a mantenere viva la conversazione e a promuovere l’apertura mentale. Ciò contribuisce non solo a una migliore comprensione reciproca, ma anche a generare nuove idee e opportunità di apprendimento. Inoltre, durante la comunicazione, è importante utilizzare un linguaggio appropriato e chiaro. Evitare un linguaggio troppo tecnico o complesso, che potrebbe confondere gli ascoltatori. Invece, si dovrebbe cercare di utilizzare parole semplici e frasi concise per esprimere le proprie idee in modo comprensibile per tutti. L’uso di esempi concreti o metafore può anche aiutare a rendere più chiare e accattivanti le proprie idee. Tuttavia, la comunicazione efficace non riguarda solo il “cosa” si dice, ma anche il “come” si dice. La nostra espressione non verbale, come il tono di voce, l’espressione facciale e il linguaggio del corpo, può influenzare notevolmente l’impatto del nostro messaggio sugli altri. È importante cercare di mantenere una postura aperta e rilassata, evitando gesti o movimenti che possano essere interpretati come aggressivi o intimanti. Inoltre, un tono di voce calmo e sicuro può trasmettere fiducia e credibilità. In conclusione, comunicare correttamente le proprie idee richiede una preparazione adeguata, una chiara organizzazione del pensiero, il rispetto per le opinioni altrui e l’uso di un linguaggio appropriato e chiaro.
Come ti aiuta BCSCHOOL.
Se vuoi approfondire ulteriormente questo argomento, abbiamo pensato a dei corsi che aiuteranno il tuo team a sviluppare le proprie capacità comunicative. La comunicazione efficace delle proprie idee non solo favorisce una migliore comprensione reciproca, ma anche la possibilità di trovare soluzioni innovative e di generare nuove opportunità di crescita personale e professionale. Approfondisci le tematiche e struttura un corso personalizzato per i dipendenti della tua azienda.